Il “Campo dei santi” al Valla ed il ruolo dell’Accademia

La Redazione del Circolo Errera legge con stupore dichiarazioni del Rettore del Collegio Valla, del Rettore dell’Ateneo e del presidente Edisu, che fanno appello a principi di libertà d’espressione, rispetto e inclusione per motivare l’autorizzazione data alla presentazione del libro “Il campo dei santi” di Jean Raspail (1973), organizzata dal circolo di estrema destra “Ordine Futuro Pavia”. In questi termini sono state fatte dichiarazioni alla stampa ed è stato risposto alla richiesta del Coordinamento per il diritto allo studio di fermare l’iniziativa.

La Redazione fa appello ai principi di responsabilità e di opportunità che avrebbero dovuto muovere il Collegio nella scelta dei discussant del libro, dato l’uso politico e strumentale – in chiave razzista, e dunque fortemente illiberale – che ne è stato fatto nel tempo. È difficile trovare responsabile ed opportuna la scelta dei discussanti.

Sottolineiamo che l’oggetto del contendere non è il diritto di parola, di discussione su qualunque libro, di contrapposizione di argomenti su tutti i temi più scottanti del nostro tempo. La difesa di questo diritto e dovere è sacrosanta e fuori discussione.

I principi su cui va posta l’attenzione (e che la meritano) sono altri. Si chiede al contesto accademico di assumere l’impegno di fare da filtro culturale rispetto a comportamenti e atteggiamenti illiberali e a tradizioni di stampo fascista e razzista. La richiesta non ci appare peregrina. Ci sembra cioè che meriti una risposta assai meno generica ed elusiva.

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