The Rector’s Cuts: sul Technopole, un Question time con omissis

Rectors_cut2The director’s cut sta a indicare quella versione di un film, curata dallo stesso regista, che reintegra delle scene che nella prima versione erano state eliminate per mancanza di spazio oppure per censura. A tagliare alcune scene del Question time del 14 settembre 2016, è invece stato proprio il governo dell’ateneo che ha messo a disposizione un Rector’s cut con tre tagli in altrettanti momenti “caldi” dell’evento.

Un Question time i cui contenuti,  nonostante gli omissis, rimangono di grande interesse. Prendendo spunto dalla domanda di Vittorio Bellotti, il Rettore Fabio Rugge non risparmia i suoi appunti alla Senatrice Elena Cattaneo  («Mi dispiace molto che la Senatrice Cattaneo, che io invitato qui in occasione della giornata della primavera di … [dell’Università] non abbia neppure riposto, anzi di più …») e nemmeno risparmia gli appunti al Direttore Scientifico del San Matteouna non felice intervista che è stata riportata dalla Provincia Pavese circa il fatto che il Policlinico cercasse un dialogo con la Statale sul tema dello Human Technopole»). Ce n’è anche per i colleghi («in certe circostanze bisogna essere molto rapidi. Purtroppo, io mi rendo conto che spesso in molti non lo sono»), ma il primo degli omissis taglia la reprimenda.

Pure interessante è la vicenda del documento progettuale con cui l’ateneo intendeva proporre le proprie eccellenze per Human Technopole. Un documento che «è rimasto dormiente» fino a che, in occasione della visita al Policlinico del Presidente della Regione Maroni («l’unico che mi ha dato ascolto»), sono stati «ripescati alcuni di questi progetti e inseriti nel dossier che il Professor Merlini, su richiesta di Maroni, ha presentato». È Elena Giulotto a chiedere chi abbia eseguito la selezione. «Io!» è la prima risposta del Rettore. La Giulotto, però, incalza: «visto che si tratta di ricerca biomedica, penso che ci sia stato qualcun altro che ti ha dato una mano in questa selezione». «Io ho chiesto a Roberto Bottinelli di raccogliere quello che si poteva da quel materiale» è la seconda risposta del Rettore.

Dopo il secondo omissis, interviene la coordinatrice della commissione che aveva preparato il “documento dormiente”. Secondo Silvia Priori, «è abbastanza peculiare che chi si è occupato poi di operare una scelta sulle documentazioni raccolte non abbia informato chi ha coordinato la raccolta». Il rettore adduce come spiegazione il «lasso di tempo molto breve» entro cui bisognava dare risposta a Maroni, ma la spiegazione è troncata dal terzo omissis.

Minuto finale: a chi chiede che Bottinelli «dica i criteri coi quali lui ha deciso di mettere dentro queste cose», il Rettore replica

Io chiudo qui il Question time! Voi vi fate una bella conversazione con Roberto Bottinelli …

Fine delle trasmissioni.


Indice (cliccare per andare alla trascrizione)

  1. La domanda: posizione, politica e strategia di UniPv su HT
  2. La nostra posizione? Essenzialmente prudente
  3. Su Elena Cattaneo: addolorato che non abbia neppure risposto
  4. Le istituzioni: l’unico che ci ha dato ascolto è Maroni
  5. Su Merlini: intervista “non felice” su dialogo Policlinico-UniMi
  6. Bellotti: garantire UniPv, ma anche tutte le università italiane
  7. Bellotti: «Infandum, regina, iubes renovare dolorem»
  8. Rugge: «in certe circostanze, devo decidere e decido [Omissis n.1 – 20’55”]
  9. Giulotto: chi si è occupato di selezionare i progetti?
  10. Ha scelto Bottinelli? «Per fortuna, sì!» [Omissis n.2 – 22’52”]
  11. Priori: «Non era proprio possibile dare una comunicazione almeno a qualcuno?»
  12. «Un lasso di tempo molto breve … giorni due? Tre!» [Omissis n.3 – 25’57”]
  13. «Io chiudo qui il Question time!» Fatevi una bella conversazione con Bottinelli

1. La domanda: posizione, politica e strategia di UniPv su HT

Vittorio Bellotti Dipartimento di Medicina Molecolare: A quasi un anno dai primi annunci sull’iniziativa governativa di Human Technopole ci si chiede in quale posizione si trovi la nostra Università rispetto a questo progetto.
È un progetto che, nella sua pur breve storia, ha generato un forte interesse e un dibattito molto acceso.
È una storia complessa da cui emergono almeno tre questioni su cui credo che sarebbe importante che l’Ateneo chiarisse la propria strategia.
La prima questione riguarda la nostra posizione sulla natura del progetto nel contesto della crisi finanziaria degli atenei e sul metodo scelto per la sua realizzazione. Faccio specifico riferimento, in particolare, alle posizioni espresse dalla senatrice Cattaneo.
Posizioni che io in grandissima parte condivido.
La seconda questione riguarda la politica che vogliamo seguire nei rapporti con le istituzioni non pavesi che sono promotrici dell’iniziativa e che attualmente sono direttamente coinvolte nella proposta e realizzazione del progetto.
La terza questione riguarda la strategia che l’Ateneo ha messo in atto in rapporto ad altre istituzioni, in questo caso operanti a Pavia, che anche autonomamente hanno formulato delle proposte scientifiche di partecipazione al progetto Technopole. Questo terzo punto ha avuto recentemente un riscontro anche giornalistico sul quotidiano locale. Proprio da quel breve articolo sono emersi dettagli che è importante che siano conosciuti da chi svolge ricerca biomedica in Ateneo. In particolare su questo ultimo punto vorrei avere una Vostra valutazione perché credo che queste azioni siano un indicatore concreto del tipo di strategie di politica scientifica che le varie istituzioni cittadine, insieme o separatamente, stanno realizzando anche al di là di quello che rappresenterà Human Technopole.

Bellotti_QT2. La nostra posizione? Essenzialmente prudente

Rettore: Grazie molte di questa domanda. Devo dire che su alcuni di questi punti ho, di volta in volta, dato informazioni in Consiglio di Amministrazione o in Senato. Ma adesso colgo l’occasione anche  per darvi gli aggiornamenti e per fare delle precisazioni.

Sulla vicenda dello Human Technopole, credo che questo ateneo abbia tenuto una posizione essenzialmente prudente, nel senso che si è dichiarato disponibile a collaborare a questa iniziativa, ma anche non ha mancato di rilevare i limiti – anche metodologici – di questa iniziativa. In altri termini,  io ho trovato fondate le critiche rivolte al progetto, del quale spesso è stata enfatizzata come una caratterizzazione positiva il  fatto che si trattasse di un progetto top down. Non ho niente in contrario contro il principio – anche se tendenzialmente sono  favorevole piuttosto a iniziative di altro segno e altra direzione – non ho niente in contrario a questa iniziativa, ma le operazioni top down debbono compensare la scarsa produzione di consenso e di consiglio attraverso una straordinariamente forte informazione alla base delle decisioni prese.

In altre parole: se si decide con così poca consultazione, bisogna fare delle decisioni estremamente informate

Questo non ho la sensazione che sia avvenuto. Aggiungo anche, senza nessuna reticenza, perché l’ho già detto in altre sedi,  che uguale preoccupazione a me ha suscitato il fatto che sia stato qualificato – non la produzione del Prof. Azzone dell’Università del Politecnico di Milano – nel ruolo di Direttore di Case Italia, cioè, dell’attività di ricostruzione, ma il fatto che sia sia identificato in lui l’espressione di un’eccellenza sul tema sismico che, francamente, io vedo collocata in Italia in altre sedi, che non il Politecnico.


A questo è seguito recentemente anche un ’annuncio che ci saranno importanti investimenti sul tema dell’azienda 4.0, con immediata indicazione di quattro sedi che sono state battezzate sul campo anch’esse come eccellenti

Io credo che su queste qualificazioni di eccellenza andrebbe fatta una riflessione da parte di chi le attribuisce.

Anche, per tornare al Technopole,  anche nel caso del Technopole, ci è molto dispiaciuto che non fossero per esempio interpellate solide competenze scientifiche di questa sede che pure era in grado territorialmente di afferire.
Questo lo sapete, l’ho anche scritto.

Rugge_QT3. Su Elena Cattaneo: addolorato che non abbia neppure risposto

Rettore: Devo dire che ho trovato anche molto puntuale la critica della Senatrice Cattaneo sulla questione della necessità di verificare attraverso delle procedure più aperte e più efficacemente selettive l’attribuzione di compiti di questo tipo.

Mi dispiace molto che la Senatrice Cattaneo, che io invitato qui in occasione della giornata della primavera del …[dell’Università] non abbia neppure riposto, anzi di più, abbia risposto chiedendomi  per interposta persona una disponibilità a dire ciò che lei riteneva di dire. Domanda che ho trovato singolare, perché se io non avessi voluto che lei dicesse ciò che pensava di dire, non l’avrei invitata.

Dopo questo invito, io non ho più sentito nessuna risposta, ciò di cui sono addolorato, perché abbiamo ospitato in un’inaugurazione dell’Anno Accademico la Senatrice Cattaneo e l’abbiamo anche insignita della Medaglia Teresiana.

Ma le sue posizioni mi trovano in larga parte d’accordo.

Maroni4. Le istituzioni: l’unico che ci ha dato ascolto è Maroni

Rettore: La seconda risposta riguarda la politica che intendiamo seguire nei rapporti con le istituzioni non pavesi. Io non ho credo assunto nessun atteggiamento di ostilità o risentimento verso le istituzioni non pavesi, milanesi, che sono state incluse nella prima fase del progetto Technopole. Non nascondo di avere sollecitato l’inclusione della nostra università in questo progetto. Ciò non si è verificato. Si sarebbe potuto verificare in una seconda fase, ma anche in questa seconda fase non si è verificato.

L’unico soggetto che mi ha dato ascolto in questa mia richiesta di fare includere,in qualche modo, a qualche titolo, non Pavia perché vicina, non Pavia perché fondata nel 1361, cosa di cui in certe circostanze non sappiamo cosa farcene, ma Pavia perché luogo in cui c’è effettivamente, proprio sui punti di Technopole, una competenza, l’unico che mi ha dato ascolto in questo è stato il Presidente della Regione Lombardia, Maroni, che mi ha più volte garantito che avrebbe insistito perché ci fosse una inclusione più ampia, naturalmente, dal suo punto di vista, delle eccellenze lombarde.

Quindi, Maroni non ha la posizione di Cattaneo, ma è evidentemente diversa, però il suo impegno in questo senso è stato abbastanza preciso e, devo dire, l’ha onorato. L’ha onorato nel senso che – e qui forse incomincio a rispondere alla terza domanda – è venuto ad un certo punto in visita qui a Pavia [il 12 maggio, NdR] e ha chiesto, essendo la visita al Policlinico di Pavia, che gli venissero forniti dei progetti di ricerca che potessero essere inclusi tra quelli da svilupparsi in Human Technopole. E il Policlinico, attraverso il suo Direttore scientifico, Merlini, ha presentato dei progetti.

Anche l’università ha presentato dei progetti, attingendo ad una raccolta di progetti che avevamo già elaborato in fase precedente – qui c’è Silvia Priori che è stata una di quelle che ha contribuito a questa fase, ormai abbastanza risalente, di elaborazione. Sono stati in quella circostanza ripescati alcuni di questi progetti e inseriti nel dossier che il Professor Merlini, su richiesta di Maroni, ha presentato.

Intervista Merlini5. Su Merlini: intervista “non felice” su dialogo Policlinico-UniMi

Rettore: C’è un aspetto che anche viene richiamato in questa domanda e, cioè, secondo me, una non felice intervista che è stata riportata dalla Provincia Pavese [Ricerca nell’area ex Expo San Matteo cerca UniMilano, NdR] circa il fatto che il Policlinico cercasse un dialogo con la Statale sul tema dello Human Technopole. In realtà, alle spalle di questo per il momento, non c’è niente, non mi risulta che ci sia nulla e dico qui, come ho già detto al Professor Merlini, che rilasciò quell’intervista, che non mi attendo che il Policlinico assuma delle iniziative verso Human Technopole, o comunque verso altre università nella prospettiva di Human Technopole, senza coinvolgere l’Università degli Studi di Pavia. Questo è quanto posso rispondervi. Spero di aver dato degli elementi utili.

6. Bellotti: garantire UniPv, ma anche tutte le università italiane

Bellotti: Grazie. Per quanto riguarda la sua … la tua risposta …

Rugge: Sì, diamoci del tu.

Bellotti: … per quanto riguarda la tua risposta, al primo punto avrei aggiunto che al buon funzionamento di un meccanismo top-down c’è la terzietà della gestione …

Rugge: Siamo tutti d’accordo …

Bellotti: … no, non è irrilevante. La terzietà della gestione vuol dire che una volta che la struttura organizzativa sul tema – dall’emersione dal basso – una volta che una struttura organizzata del tema  è realizzata, questo passa al quarto posto. E questo è un tema che, per esempio, l’università di Milano sta difendendo molto. Infatti, propone una struttura di governance consortile che avrebbe una fisionomia completamente diversa da quella che è stata proposta inizialmente. Devo dire che è un top down

Rettore: Scusa, l’Università di Milano … vuoi dire che alcuni studiosi dell’Università di Milano hanno questa posizione …

Bellotti: … c’è stata un’intervista di Vago [Human Technopole, un ente «neutrale» per salvare il progetto, Corriere della Sera, 25 giugno 2016; Gianluca Vago è il Rettore di UniMi, NdR] …


Ente_Neutrale


Rettore: … vabbè …

Bellotti: … no, ma io condivido molto l’idea che una piattaforma tecnologica …

Rettore: … questa è la mia idea, ma non può essere quella di altri. È la mia idea, della Senatrice Cattaneo. Mi dispiace che non torna qui … e siamo d’accordo, quindi andiamo avanti.

Bellotti: … ma io penso che anche noi vedremmo favorevolmente una posizione di questo tipo: che una governance di tipo consortile. Con una governance che si rinnova entro un certo tempo, potrebbe essere una condizione che garantisce di più noi, ma anche tutte le altre università italiane, perché una struttura di piattaforma come quella di Human Technopole, con le dimensioni finanziarie che avrà, credo che sia una cosa di impatto nazionale. Interessa Pavia, ma interessa …

Rettore: Abbiamo detto che siamo d’accordo con le posizioni della Senatrice Cattaneo? Io ho detto questo un attimo fa! Questo include …

Bellotti: … ma non è una critica …

Rettore: … ma allora, ma allora andiamo avanti! È inutile che dici ..

Bellotti: … ma questo è rilevante. Perché …

Rettore: … ah!

Bellotti_infandum_QT

7. Bellotti: «Infandum, regina, iubes renovare dolorem»

Bellotti: Io penso che l’effetto della realizzazione di un progetto top down che non ha tutte le regole interne che determinano il buon funzionamento abbia, a ricaduta, un effetto anche su come la periferia gestisce poi i propri progetti da inviare.

E dico: questa cosa dell’articolo di cui hai parlato: non è stato infelice, secondo me. È stato assolutamente felice. Perché è stato felice? È stato l’unico momento in cui noi, ricercatori dell’area biomedica – molti – abbiamo saputo che era stato inviato un progetto.

Io stesso, per cortesia di Merlini, avevo ricevuto, su mia richiesta, questo progetto, che io avevo mantenuto assolutamente confidenziale, anche se devo dire che mi aveva generato un’enorme costernazione, per quello che ci avevo letto. Non avrei mai fatto una domanda al Question time, semplicemente se avessi ricevuto questo progetto.

Nel momento in cui l’intervista è stata rilasciata, questo progetto è emerso. Ed emerge, nell’articolo, con una precisione e con una relazione strettissima con quello che c’è scritto nel progetto che è stato presentato alla regione. E devo dire che questo è un altro progetto, in qualche modo, top down.

In qualche modo ci sono state delle riunioni, eccetera …  poi si è deciso che alcune parti venivano inserite, altre parti non venivano inserite. Io, personalmente, sono stato informato del progetto in cui … per esempio, ci sono delle parti in questo progetto che mi riguardano direttamente. Non sapevo assolutamente niente e ovviamente la mia parte non è inserita. Credo che sarebbe stato corretto che lo fosse.

Per la terza volta devo dire

Infandum, regina, iubes renovare dolorem
[mi costringi, o regina, a rinnovare un indicibile dolore, Virgilio, Eneide, II, 3]

in questa sede. La prima volta, quando ho letto il progetto. La seconda volta quando ho letto l’articolo della Provincia. Ma anche adesso io dico: la parte dell’Università di Pavia avrebbe dovuto essere molto diversa.

Io dico questo: questo progetto che è stato presentato segna un punto fermo del tipo di relazione che noi vogliamo costruire con gli altri enti di ricerca. E dico: c’è un momento critico? Ripensiamolo. Ma questo progetto, secondo me, non dà ragione dell’impegno, degli sforzi, delle energie e degli investimenti infrastrutturali che l’Università di Pavia ha messo su questi temi.

Secondo me, dobbiamo ripartire da qui: fare una specie di occasione di confronto diversa da quella del Question time. Il Question time è uno spunto. Questa questione …

Rettore: Il Question time ha delle regole che infatti mi spiace …

Rugge_e_io_decido8. Rugge: «in certe circostanze, devo decidere e decido …»
[OMISSIS n.1]

Bellotti: Avrei intitolato un forum dove noi ci vediamo come ricercatori  con tutti gli operatori: How to mitigate Human Technopole. Come succede nelle grandi sedi, dove di fronte a un momento di crisi, decidiamo di parlarci,  di guardare il percorso, di vedere quanto un’anomalia dall’alto, che è evidente, che è stata messa in evidenza da molti, possa negativamente influenzare anche il nostro funzionamento.

Io, davvero, auspico che ci sia un momento diverso nel quale noi possiamo riparlare di tutta questa cosa. Anche perché adesso nasceranno i laboratori congiunti, perché l’infrastruttura ci metterà tre anni. Ci saranno dei laboratori congiunti in cui dai sei estensori ci saranno delle convenzioni eccetera, poi alcuni laboratori entreranno. Noi dobbiamo gestire questa cosa perché è a 50 km da noi Fa le stesso cose che facciamo noi. Noi abbiamo ancora delle eccellenze, che rischiano di perdersi, se noi non riusciamo a valorizzarle e a presentarle in modo corretto. Questo è il mio auspicio.

Rettore: Benissimo. Grazie. Io faccio una brevissima replica. Queste eccellenze rischiano anche di perdersi se noi non siamo tempestivi nelle azioni. In certe circostanze bisogna essere molto rapidi. Purtroppo … purtroppo, io mi rendo conto che spesso in molti non lo sono. E allora, in certe circostanze, devo decidere e decido …

OMISSIS n. 1

9. Giulotto: chi si è occupato di selezionare i progetti?

Rettore: … se ci sono altre osservazioni, le raccolgo volentieri. Prego.

Elena Giulotto Dipartimento Biologia e Biotecnologie: Volevo semplicemente chiedere chi si è occupato di questa procedura rapida …

Rugge: Io!

Giulotto: … della selezione dei progetti, degli argomenti più meritevoli e, visto che si tratta di ricerca biomedica … penso che ci sia stato qualcun altro che ti ha dato una mano in questa selezione che – capisco la necessità della rapidità –  ma …

Rugge: Ma?

Giulotto: … mi piacerebbe sapere chi ha operato questa scelta, ecco. E su che base, utilizzando quali criteri. Grazie.

Giulotto10. Ha scelto Bottinelli? «Per fortuna, sì!» [OMISSIS n.2]

Rettore: La storia – la storia è lunga – è iniziata qualche mese fa. Qualche mese fa, per prima Silvia Priori ha telefonato su questo tema dell’Human Technopole – corretto? – mi ha informato di questo. Insieme le ho chiesto, insieme ad altri, di raccogliere del materiale. Questo materiale è rimasto lì e non ha avuto nessun seguito. Nella circostanza in cui abbiamo ricevuto questa richiesta dal Policlinico, che l’aveva ricevuta da Maroni. Io ho chiesto a … a Roberto Bottinelli di raccogliere questi … il ….  quello che si poteva da quel materiale …

Giulotto: Quella scelta l’ha fatta Roberto Bottinelli. No, chiedo … non è una critica, sto solo chiedendo …

Rettore: Sì!

Giulotto: … la scelta l’ha fatta Roberto Bottinelli …

Rettore: Per fortuna sì!

OMISSIS n. 2

11. Priori: «Non era proprio possibile dare una comunicazione almeno a qualcuno?»

Silvia Priori Dipartimento di Medicina Molecolare: Voglio intervenire, portare il mio punto di vista, perché è stato detto che il documento è stato raccolto, è stato lì a fare niente … Io, indubbiamente non avevo alcun altro mandato per farne nulla, anzi …

Rettore: Non ho detto che …

Priori_QTPriori: … però era stato fatto un lavoro. Una commissione che era stata convenuta e che ha prodotto dei documenti: è abbastanza peculiare che chi si è occupato poi di operare una scelta sulle documentazioni raccolte non abbia informato chi ha coordinato la raccolta e chi ha contribuito alla raccolta di cosa aveva già fatto.

Io l’ho avuto dalla cortesia di Merlini, che ha condiviso con me il documento il 6 di giugno. Potrei esprimere il mio dubbio sul fatto che non era un documento che rifletteva bene, e a dovere, la componente universitaria che, oltretutto, aveva contribuito alla parte sulle malattie rare, producendo un progetto strategico che si sarebbe potuto ripresentare. Che a questo punto, invece di potersi ripresentare come progetto strategico di ateneo diventa un progetto Policlinico-Università, perché così è il titolo del documento che è stato riportato anche sulla stampa.

E a questo punto si crea una situazione dove sorge spontanea una domanda: se tanti docenti hanno lavorato al progetto strategico sulle malattie rare e non hanno avuto nessuna informazione dell’eventuale traslazione a un progetto che è solo Policlinico-Università, non era proprio possibile dare una comunicazione almeno a qualcuno, essendo poi Merlini una delle persone che aveva contribuito alla stesura di questo progetto?

Rettore: Benissimo!

Priori: … e in  secondo luogo anche alla commissione che avevo coordinato producendo il documento. Il documento è passato, consegnato a te, che mi avevi giustamente informato di averlo dato a Bottinelli, dopo di che io non ho più saputo niente. E sarebbe stato non difficilissimo informarci che all’interno di quella raccolta era stata fatta una scelta e quindi …

Rugge_Giorni212. «Un lasso di tempo molto breve … giorni due? Tre!» [OMISSIS n.3]

Rettore: Allora, ricapitolo la cosa, evidentemente non mi sono ben spiegato. Primo: il documento che è stato raccolto in una prima fase è rimasto lì non perché ci sia stata un’inerzia, ma perché, mentre speravamo di poterlo utilizzare, non ci è più stato richiesto da nessuno.

È rimasto dormiente fino a che in un giorno X il Presidente della Regione Maroni ha chiesto che – in un lasso di tempo molto breve, che per quanto riguarda l’università è consistito in giorni due? [si gira a destra per chiedere conferma a qualcuno fuori inquadratura] … Tre! – gli fosse recapitato questa … qualcosa che l’aiutasse a proporre delle … delle … linee alternative o ulteriori di ricerca.

OMISSIS n.3

13 «Io chiudo qui il Question time!» Fatevi una bella conversazione con Bottinelli

Rettore: Prego!

Fuori campo: Brevissima perorazione. Tanto parlo forte e si sente. Però secondo me, il fatto che molti temi ..

Rettore: Sì!

Fuori campo: … il fatto che Bottinelli, il nostro amico Roberto ci dica i criteri coi quali lui ha deciso di mettere dentro queste cose: lui lo vuol fare, glielo lasciamo fare?

Rettore: Ma …

Fuori campo: Glielo chiedo …

Rettore: Io chiudo qui il Question time! Voi vi fate una bella conversazione con Roberto Bottinelli …

[termina la registrazione]

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