Riflessioni sui piani strategici

di Piercarlo Mustarelli

I progetti strategici devono riflettere le prospettive di ricerca (anche di base) che l’Ateneo ritiene interessanti nel medio termine (3-5 anni). La scelta delle linee di ricerca strategiche dovrebbe contribuire al rafforzamento delle posizioni dell’Ateneo soprattutto rispetto ai seguenti parametri:

1) visibilità e “appetibilità” internazionale (per studenti e ricercatori);

2) ottenimento di fondi europei;

3) produzione di know-how trasferibile all’industria/terziario avanzato.

Sostenibilità – L’Ateneo dovrebbe selezionare un numero di progetti strategici tale che questi possano essere sostenuti finanziariamente per l’intera durata del progetto. Ogni progetto dovrà avere un coordinatore/responsabile, un Dipartimento (o un Centro) proponente e una chiara struttura organizzativa (work program, obiettivi). I progetti potrebbero essere alla base della costituzione di strutture organizzative tematiche (Dipartimenti, Centri).

Risorse – Ogni progetto dovrebbe ricevere annualmente (o anche in un’unica soluzione, ancorchè sufficiente) risorse in termini di personale aggiuntivo, promozioni interne e finanziamento per materiale inventariabile e di consumo/missioni. 

Periodicità – Il bando per i progetti strategici potrebbe essere rinnovato ogni 3-5 anni. I progetti devono poter essere rifinanziati (almeno una volta).

Criteri di valutazione – Peer review con paneltipo ERC, seguito da assessment politico della governance (che si assume così le proprie responsabilità). Ovviamente sono finanziabili solo i progetti che ricevono giudizio favorevole del panel. Analisi ex post dei risultati.

 

N.B. Naturalmente è anche accettabile che l’Ateneo intenda assegnare solo risorse di personale, con l’idea di rafforzare settori mediante il reclutamento di esterni che poi daranno la caccia a fondi extra Ateneo. In questo caso, però, non parliamo di “progetti” ma piuttosto di “aree tematiche” che si desidera rafforzare. Per essere onesti, lo schema predisposto dall’Amministrazione parla appunto di individuazione di “temi di ricerca” nell’ambito del piano strategico. In questo senso, appare non corretto chiamare “progetti strategici” le idee che dovranno essere consegnate entro metà settembre. Credo infatti che si debba concordare sul fatto che un “progetto” è tale solo se è basato su una pianificazione temporale, su obiettivi e risultati da conseguire.

Questa voce è stata pubblicata in Articoli. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.