- Invito alla cerimonia di inaugurazione
- Lettera aperta del Coordinamento per il Diritto allo Studio – UDU Pavia
- Lettera aperta n.1 (sottoscritta da più di 150 docenti, studenti, personale tecnico amministrativo)
- Lettera aperta n. 2 (sottoscritta da più di 280 docenti, studenti, personale tecnico amministrativo)
- Messaggio del Rettore Fabio Rugge
1. Invito alla cerimonia di inaugurazione
2. Lettera aperta del Coordinamento per
il Diritto allo Studio – UDU Pavia
Lettera aperta al Rettore Fabio Rugge
Gentile Rettore,
Con grande stupore apprendiamo che l’ospite d’onore della prossima inaugurazione dell’anno accademico dell’Università degli Studi di Pavia sarà il Ministro delle politiche agricole Gian Marco Centinaio, pavese ed ex-vice sindaco della nostra città.
Come componente studentesca dell’Ateneo, riteniamo inopportuna e offensiva questa scelta. L’etimologia della parola “Università” ci suggerisce da sempre il carattere inclusivo, di integrazione e di scambio culturale che essa stessa rappresenta. Riteniamo che il Ministro, al contrario, sia una figura quanto più controversa e divisiva possibile: durante la sua carriera politica è spesso venuto meno a quei valori, assumendo atteggiamenti discriminatori, prima nei confronti dei cosiddetti “terroni” – che, ricordiamo, rappresentano una grande parte degli studenti fuorisede – per poi mutare insieme al suo partito scagliandosi contro gli immigrati, le coppie omosessuali e qualunque forma di diversità.
“Terrone di m***a” e “infame” furono gli appellativi usati per definire l’allora Presidente del Senato Pietro Grasso, nonché relatore dello scorso anno, durante una discussione in Parlamento sullo Ius Soli.
Altri esempi del lessico forbito del nostro Ministro ci vengono dalla sua esperienza pavese: nella nostra città – ci permetta l’uso del possessivo “nostra” – si è particolarmente distinto con “goliardate tra amici” quali la mail “terronsgohome@yahoo.it”, rapporti molto discutibili con esponenti di Forza Nuova che lo definiscono “l’amico Centinaio” e la stigmatizzazione dei ragazzi frequentanti l’ex centro sociale “Barattolo” con appellativi quali “zecche” e “cacche”.
Questa lunga carriera politica non incarna di certo quelle doti di integrità ed etica che dovrebbero essere proprie in primis del ruolo che ricopre, e in secondo luogo dell’ospite d’onore dell’inaugurazione.
Oltre ai demeriti politici, il Ministro Centinaio non ci risulta essersi particolarmente distinto in nessun ambito del sapere a differenza di altri illustri ospiti avuti negli scorsi anni.
In un Ateneo come quello di Pavia, multiculturale per vocazione e distintosi spesso per iniziative come il progetto di accoglienza per i rifugiati o il doppio libretto per gli studenti in transizione di genere, chiediamo le ragioni dietro l’invito di una figura controversa come quella di Centinaio, politicamente e culturalmente agli antipodi rispetto alle scelte della nostra Università. In un periodo storico di continui tagli all’Istruzione pubblica, la soluzione non risiede nel cercare pubblico appoggio di eminenti personaggi politici: non possiamo esimerci dal ricordare che l’autonomia universitaria è prima di tutto indipendenza dalla politica.
Dovremmo essere orgogliosi di essere l’Ateneo di Giorgio Errera, uno dei dodici Professori che si rifiutò di prestare giuramento al regime fascista tra più di un migliaio di accademici. Riteniamo che questa scelta di governance dell’Ateneo non solo offenda la sua memoria, ma anche la sensibilità dei nostri studenti.
Coordinamento per il Diritto allo Studio – UDU Pavia
3. Lettera aperta n.1
(sottoscritta da più di 150 docenti, studenti, personale tecnico amministrativo)
Lettera aperta al Magnifico Rettore – Inaugurazione Anno Accademico.
Gli appartenenti ai domini unipv e universitadipavia possono sottoscriverla al seguente link https://goo.gl/forms/
Il 5 novembre si terra l’inaugurazione dell’anno accademico, un evento che si ripete ogni anno e che rappresenta un momento importante per la comunita accademica pavese e per la citta di Pavia. In tali occasioni, nell’Aula Magna e sempre risuonato alto l’invito alla cooperazione scientifica e culturale, alla coesione fra i cittadini e fra le nazioni.
Piu volte, ospiti illustri hanno richiamato la centralita del ruolo dell’Universita (e della nostra Universita) nel farsi portavoce nel mondo dei valori della conoscenza, della solidarieta e dell’integrazione. Tre anni fa il Presidente Emerito Sen. Giorgio Napolitano termino il proprio discorso con un accorato richiamo ai valori dell’Europa.
Sarebbe importante che anche all’inaugurazione dell’a.a. 2018- 2019 – alla quale interverra come ospite d’onore il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Sen. Gianmarco Centinaio – venissero ribaditi quei valori di integrazione e di solidarieta che fanno parte del patrimonio culturale della nostra comunita accademica. Non e un caso che l’Universita di Pavia abbia promosso un piano strategico sul tema dei migranti e sia riuscita a supportare l’ingresso di 15 rifugiati nel proprio percorso formativo.
L’Universita, che e aperta e cosmopolita per la sua stessa essenza e deve essere autonoma dal potere politico, non puo tacere di fronte ai numerosi atti discriminatori, al crescente sentimento anti- europeo, al costante tentativo di dipingere ogni momento di integrazione del diverso come una minaccia per la “nostra” integrita.
[Il 2/11/2018 la lettera aveva raccolto più di 150 sottoscrittori tra professori ordinari, associati, ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato, ricercatori infn, assegnisti, dottorandi, personale tecnico-amministrativo e studenti]
4. Lettera aperta n.2
(sottoscritta da più di 280 docenti, studenti, personale tecnico amministrativo)
Lettera aperta
Al Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Pavia
Chiar.mo Prof. Fabio Rugge
Sull’intervento del ministro Centinaio all’inaugurazione dell’anno accademico
Magnifico Rettore,
siamo membri a vario titolo della comunità accademica pavese: docenti, studenti, personale tecnico amministrativo. Ci riconosciamo nei valori dell’antifascismo e dell’antirazzismo: molte e molti di noi sono iscritti all’ANPI. Con questa lettera aperta, vogliamo prendere pubblicamente le distanze dalla decisione di far intervenire il ministro Gian Marco Centinaio all’inaugurazione dell’anno accademico. Per i motivi chiariti di seguito, ci rifiutiamo di partecipare alla cerimonia che si terrà la mattina del prossimo 5 novembre nell’Aula magna dell’Università.
Non ci sfuggono le ragioni che hanno spinto gli organi accademici a invitare il ministro Centinaio in questa occasione. Ma il prestigio dell’Alta carica istituzionale che egli ora ricopre non ne cancella la biografia politica. E una simile biografia, noi crediamo, contraddice i valori di eguaglianza e inclusività che l’Università professa per Costituzione, e la vocazione universalistica che è impressa nel suo stesso nome.
Ci permettiamo di ricordare alcuni noti episodi di cui Gian Marco Centinaio si è reso protagonista.
Nel giugno 2017, l’odierno ministro aveva oltraggiato in Aula il Presidente del Senato Pietro Grasso, apostrofandolo con gli insulti “infame, terrone di merda”. Fino a qualche anno fa, per la sua attività politica l’esponente leghista utilizzava anche l’indirizzo mail terronsgohome@yahoo.it”, a lui riconducibile per sua stessa ammissione. Ammiratore del defunto politico razzista Jörg Haider, il ministro Centinaio, quando ricopriva la carica di vicesindaco del comune di Pavia, ha espresso, se non aperto sostegno, almeno vicinanza agli esponenti del partito neofascista “Forza nuova”. Queste le sue parole, a commento di un’aggressione a danno di attivisti di sinistra: «Il mio pensiero: Forza Nuova ha fatto quello che molti pavesi vorrebbero fare. Il problema è che ancora una volta sono passati dalla parte del torto e hanno fatto diventare le ZECCHE dei martiri». Il lessico e ancor più i contenuti del messaggio non sono evidentemente consoni all’incarico istituzionale. L’allora vicesindaco aveva inoltre confermato in consiglio comunale la sua amicizia con esponenti di un altro partito neofascista, “Fiamma tricolore”.
Come si vede, la posizione del ministro pavese è rimasta costante nel corso degli anni. Qualcuno potrebbe classificare questi episodi come inezie. Per noi sono invece sintomi di un pensiero politico fondato sulla discriminazione (fino quasi a rasentare l’apologia del fascismo), che rifiutiamo. Riteniamo che chi se ne faccia portatore non meriti di essere accolto nella nostra Università, in questa occasione solenne della vita accademica.
[Seguono 67 primi firmatari, vedi qui; il 2/11/2018 la lettera aveva raccolto più di 280 firme]
5. Messaggio del Rettore
Da: Rettorato Segreteria rettore@unipv.it Oggetto: Messaggio del Rettore
Data: 1 novembre 2018 11:22
A: Segreteria del Rettore rettore@unipv.it
Carissimi,
si sono sviluppate in questi giorni polemiche riguardanti l’ospite d’onore che interverrà alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2018/2019: il Ministro Sen. Gian Marco Centinaio. Personalmente, lo ringrazio ancora di avere accettato il nostro invito. Da anni, un esponente pavese, laureato nel nostro Ateneo, non aveva raggiunto così alte responsabilità istituzionali. Il dicastero da lui ricoperto riguarda inoltre tematiche di grande rilievo per quello sviluppo sociale ed economico del territorio cui un’Università responsabile è chiamata a contribuire attivamente. Leggo invece che per alcuni Colleghi la presenza del Sen. Centinaio, nella circostanza dell’apertura dell’anno accademico, sarebbe “offensiva”. Per alcuni studenti la scelta di invitare un ministro della Repubblica sarebbe una manifestazione di “servilismo”.
Non importa quanto pochi siano coloro che condividono queste espressioni estreme (ben diverse da altre prese di posizione, pur dissenzienti). Confesso che il loro tono e il loro senso mi hanno comunque colpito e preoccupato. Comprendo la passione politica e ne apprezzo la dialettica. La nostra Università però ha i suoi valori. Li ha sempre praticati e difesi con voce ferma. E’ intellettualmente libera, politicamente autonoma, socialmente inclusiva, rispettosa delle diversità, aperta al confronto e a tutte le opinioni. Proprio in questi anni abbiamo insieme compiuto molti passi significativi e innovativi nell’affermazione di ciascuno di questi nostri tratti identitari. La polemica non deve allontanarcene.
L’inaugurazione serva perciò a riaffermare, con serena sicurezza e alla presenza di un ospite illustre, i nostri principi ispiratori. Essi ci legano in un patto secolare che prevale su ogni altra considerazione.
Con viva cordialità Fabio Rugge
Il Rettore viene meno al suo ruolo con questo invito. Infatti, non è la posizione raggiunta da un politico cittadino, per quanto laureato in un Ateneo, a sancirne la legittimità per un invito quale ospite d’onore, ma l’aderenza nella condotta pubblica alla dignità cui un Ateneo deve conformarsi.
In altri termini, non si deve negare al Ministro (in quanto cittadino) di accedere all’Università, ma se lo si invita come ospite d’onore ci si schiera nel ritenere che atteggiamenti come quelli del personaggio in questione siano legittimi, quelli sì nel nome di una “passione politica” non tollerabile, perché oltre la passione e dentro la faziosità violenta.